Musica e storia insieme, 28 anni fa Roger Waters porta The Wall a Berlino
La storia nella musica, o la musica nella storia. Cambia poco. O niente. Perché The Wall resta nella storia, non solo della musica, legato ad un evento come quello del muro di Berlino, il sistema di fortificazioni fatto costruire dal governo della Germania Est (Repubblica Democratica Tedesca, filosovietica) per impedire la libera circolazione delle persone tra Berlino Ovest (Repubblica Federale di Germania) e il territorio della Germania Est.
E se poi scegli di portare la rappresentazione di un evento del genere nel cuore di Berlino, per celebrare la caduta del Muro, allora un posto nella storia, nei libri di storia, ti spetta di diritto.
E da allora sono passati 28 anni. Era infatti il 21 luglio del 1990 quando Roger Waters, da pochi anni lontano dal mondo dei suoi Pink Floyd, decide di portare agli occhi del mondo, in una sola sera, quel suo The Wall che a inizio Anni 80 avrebbe anticipato la caduta del muro (come avveniva alla fine di ogni live dei Floyd). Il . Il 9 novembre è infatti considerata la data della caduta del Muro, festeggiata appunto l’anno seguente, il 21 luglio 1990 con il mega concerto di Roger Waters, appunto con l’esecuzione di The Wall dal vivo.
Nel 1989, in una intervista Waters disse che The Wall si sarebbe potuto eseguire dal vivo solo in seguito alla caduta del Muro di Berlino. Pochi mesi dopo si assisterà alla caduta del suddetto muro e all’inizio della riunificazione della Germania. Le intenzioni iniziali di Waters erano di invitare ospiti di fama mondiale, come Peter Gabriel, Bruce Springsteen, Eric Clapton, Joe Cocker e Rod Stewart.
Ma nessuno di loro darà però la disponibilità al progetto. Ovviamente esclusa l’ipotesi di un ritorno con i Pink Floyd, vengono annunciati i seguenti ospiti: Bryan Adams, The Band, Paul Carrack, Thomas Dolby, Marianne Faithfull, James Galway, Jerry Hall, The Hooters, Cyndi Lauper, Ute Lemper, Joni Mitchell, Paddy Moloney, Van Morrison, Sinead O’Connor e gli Scorpions.
Un evento del genere non poteva non attirare un pubblico incredibile. E così fu. Quello previsto all’inizio in Potsdamer Platz era di 250.000 persone, anche se prima dello spettacolo la cifra salirà fino a circa 350.000 spettatori.
In Italia l’evento andò in onda su Canale 5, seppur in leggera differita, quindi a partire dalle 22, all’interno di uno speciale curato da Red Ronnie. La rete decide di turbare il meno possibile la messa in onda dell’esibizione con spot pubblicitari. Il concerto fu replicato da Italia 1 il 23 ottobre successivo alle ore 0.20, per la gioia di tutti i fan dei Pink Floyd, e non solo.